
Aston Villa-Celtic: 4-2
3′-5′-90+1′ Rogers (A) – 36′-38′ Idah (C) – 60′ Watkins (A)
Dalla quarta fascia al passaggio diretto agli ottavi: per scoprire la ricetta chiedere a Unai Emery e ai suoi “villains”, che fanno loro il derby britannico contro gli scozzesi che adesso pescheranno per lo spareggio (con ritorno in trasferta) una tra Real Madrid e Bayern Monaco.
La partita è molto viva nella prima frazione: la doppietta di Rogers – al 3′ con un tocco sotto misura su assist di Ramsey e al 5′ con un tiro dalla distanza sporcato da un difensore – sembra indirizzare subito il match in favore degli inglesi, ma i biancoverdi non sono d’accordo e anche Idah mette a segno due reti, prima al 36′ con un tiro al volo su una palla sporca rimasta vagante in area e poi al 38′ facendosi trovare prontissimo al limite dell’area piccola sul cross basso dalla destra, di Hatate. Nella ripresa Watkins porta nuovamente in vantaggio i padroni di casa insaccando al 60′ nella porta praticamente sguarnita l’assist di Ramsey a chiusura di un contropiede, poi al 67′ fallisce il calcio di rigore del possibile doppio vantaggio scivolando al momento della battuta. Prima del triplice fischio, Rogers decide di siglare l’hattrick e portarsi a casa il pallone, siglando il 4-2 finalizzando un ennesimo contropiede.
Bayern Monaco-Slovan Bratislava: 3-1
8′ Muller (B) – 63′ Kane (B) – 84′ Coman (B) – 90′ Tolic (S)
I tedeschi mancano l’aggancio alla “top 8” – ma sapevano di non essere padroni del proprio destino – e chiudono al dodicesimo posto, con il rischio di pescare una difficile sfida col City o una (sulla carta) più semplice contro il Celtic. Doveva essere una passeggiata e così è stato: dopo 8 minuti Muller insacca di testa sul cross dalla destra di Kimmich, poi si deve attendere fino al 63′ per il 2-0 che arriva grazie alla zuccata di Kane su cross di Musiala. Coman insacca il 3-0 sfruttando una corta respinta di Takac all’84’ su un tiro di Gnabry, poi la squadra slovacca si toglie la soddisfazione di siglare il gol della bandiera al 90′ – dal valore inestimabile perché permette ai celesti di non chiudere all’ultimo posto in classifica, grazie alla differenza reti migliore rispetto agli svizzeri dello Young Boys – con una bella azione personale di Tolic che infila sotto la traversa sorprendendo Neuer.
Brest-Real Madrid: 0-3
27′-78′ Rodrygo – 56′ Bellingham
Vittoria doveva essere e vittoria è stata per gli uomini di Ancelotti, che si prendono i playoff da testa di serie grazie all’undicesima posizione ma corrono il pesante rischio di incrociare il Manchester City (l’alternativa sarebbe il certamente più abbordabile Celtic, come per il Bayern Monaco), mentre il Brest festeggia un impronosticabile passaggio al prossimo turno. I “blancos” la sbloccano al 27′ con una splendida azione personale di Rodrygo che prende palla sui 30 metri, si libera di due avversari e lascia partire un rasoterra che non lascia scampo a Bizot dopo aver toccato il palo interno. Ajorque al 51′ si vede annullare il pareggio per una posizione millimetrica di fuorigioco, e le “merengues” chiudono il match prima col piattone di Bellingham sul cross basso di Vazquez al 56’e poi con il tap-in di Rodrygo dopo una corta respinta di Bizot.
Dinamo Zagabria-Milan: 2-1
19′ Baturina (D) – 53′ Pulisic (M) – 60′ Pjaca (D)
Che il Milan non fosse una squadra capace di avere solidità era cosa assodata già da quanto visto nelle partite precedenti, ma certamente un passo falso come quello di oggi è veramente pesante. Dati gli altri risultati maturati, al Milan non sarebbe bastato un pareggio per essere direttamente negli ottavi di finale, ma comunque gli uomini di Conceicao non ci vanno nemmeno vicini perché si complicano la vita già dal 19′, quando Gabbia incespica sul pallone e permette a Baturina di involarsi verso Maignan e batterlo. La situazione peggiora dopo il doppio giallo a Musah al 39′, con lo Zagabria che prende coraggio, fallisce il raddoppio in più occasioni (anche per decisioni del VAR), poi al 53′ la musica sembra cambiare grazie al pareggio di Pulisic, che piega le mani di Nevistic con un destro forte sul primo palo. I rossoneri però non sono quelli delle cinque vittorie viste finora nel percorso europeo e si fanno nuovamente beffare al 61′ dal diagonale di Pjaca, non riuscendo poi a reagire – se non per un rigore prima dato dall’arbitro per l’atterramento di Leao da parte del portiere locale e poi tolto dopo revisione al VAR per un sbracciata del portoghese su un difensore avversario – per trovare quantomeno un pareggio che avrebbe evitato la possibilità di incrocio con la Juventus negli spareggi, dato il tredicesimo posto finale che li pone quantomeno in posizione di testa di serie. Esce invece dalla competizione a testa altissima la squadra allenata da Fabio Cannavaro, penalizzata dalla differenza reti “guastata” dal pesante 9-2 subito nel match d’esordio contro il Bayern Monaco.
Dortmund-Shakhtar: 3-1
17′-44′ Guirassy (D) – 50′ Marlon Gomes (S) – 79′ Bensebaini (D)
Il Dortmund iniziava la partita sapendo di non avere in mano il proprio destino dopo la brutta sconfitta di settimana scorsa contro il Bologna, ma comunque trova un importante vittoria per 3-1, soprattutto per il morale, contro lo Shakhtar, che saluta la competizione.
I tedeschi gestiscono benissimo la partita nella prima frazione, con la doppietta del capocannoniere della competizione (nove reti messe a segno in otto partite!) Guirassy, abile di battere Riznyk al 17′ con una deviazione su un tiro-cross di Adeyemi, e poi al 44′ finalizzando una veloce ripartenza. Lo Shakhtar trova la rete della bandiera al 50′ con Marlon Gomes, che sorprende Kobel con un pressing molto aggressivo e insacca in scivolata scippando palla proprio al portiere dei gialloneri, ma Bensebaini al 79′ batte nuovamente il portiere ucraino con un delizioso tocco sotto mancino che fissa il risultato sul finale 3-1, che porta i gialloneri a chiudere in decima posizione, con possibilità di pescare una tra Sporting e Brugge ai playoff.
Girona-Arsenal: 1-2
28′ Dajnuma (G) – 38′ Jorginho (A) – 42′ Nwaneri (A)
L’Arsenal chiude al terzo posto la sua “League Phase” vincendo per 1-2 sul campo del già eliminato Girona, che ha però venduto cara la pelle, provando a complicare la vita degli inglesi.
Sono proprio gli spagnoli a trovare il vantaggio al 28′ con Danjuma che segna sfruttando anche uno scellerato posizionamento fuori dall’area di rigore di Neto, poi gli uomini di Arteta chiudono già il primo tempo in vantaggio, segnando prima al 38′ dal dischetto con Jorginho e poi al 42′ con il tiro da fuori del 17enne Nwaneri (al primo gol in Champions). Nella ripresa, il risultato non cambia, con il possibile 2-2 realizzato al 76′ da Stuani annullato dopo revisione al VAR per una posizione di fuorigioco, poi i “gunners” falliscono il rigore del possibile 1-3 a causa del bell’intervento di Pau Lopez sulla battuta di Sterling al 93′.
Juventus-Benfica: 0-2
16′ Pavlidis – 80′ Kokcu
Doveva essere una partita fondamentale per le ambizioni della Juventus ma finisce tra i fischi dello “Stadium”. Formazione a sorpresa per Thiago Motta con McKennie e Weah terzini per cercare il successo, con inizio di match che vede occasioni da una parte e dall’altra, poi la partita si sblocca al 17′ con Pavlidis che deve solo spingere in porta l’assist di Bah. Sempre il greco fallisce il raddoppio a pochi secondi dal duplice fischio, poi i bianconeri sembrano essere molto più vivi nella ripresa, ma all’80’ capitolano nuovamente con il destro dal limite preciso di Kokcu.
Finisce dunque come peggio non poteva la League Phase della Juventus – che adesso ha il 50% di possibilità di pescare il Milan nei playoff – mentre il Benfica ottiene un buon sedicesimo posto, che porta i portoghesi a essere l’ultima squadra testa di serie degli spareggi.
Lilla-Feyenoord: 6-1
4′ Sahraoui (L) – 14′ Gimenez (F) – 38′-76′ Trauner (F) Autogol – 57′ Gomes (L) – 74′ David (L) – 80′ Cabella (L)
Il Lilla dà una prova di forza molto importante schiantando per 6-1 un Feyenoord che, praticamente certo di essere agli spareggi, cala vistosamente nella ripresa e permette ai francesi di esultare per il passaggio diretto agli ottavi.
I calciatori di Genesio trovano il vantagigo al 4′ con il diagonale di Sahraoui che dà un bacino al palo prima di superare la linea, ma il Feyenoord non ci sta e trova il pareggio al quarto d’ora con il tocco sotto misura di Gimenez su sponda aerea di Trauner. Proprio il difensore centrale degli olandesi è però sfortunato al 38′ nel trovare la deviazione su un’azione sulla sinistra dello straripante Sahraoui. Nella ripresa rossoblù migliorano la loro differenza reti con altri quattro gol: al 57′ con Gomes, che è fortunato a trovare un’altra deviazione di Hancko sul suo tiro-cross dalla sinistra su sviluppi di calcio d’angolo, al 74′ col mancino preciso di David, al 77′ con un’altra sfortunata deviazione nella propria porta di Trauner, e all’80’ con la zuccata di Cabella su cross di Sahraoui, con grande festa allo stadio Mauroy.
Barcellona-Atalanta: 2-2
47′ Yamal (B) – 67′ Ederson (A) – 72′ Araujo (B) – 79′ Pasalic (A)
Inter- Monaco: 3-0
4′-16′-67′ Martinez
Leverkusen-Sparta Praga: 2-0
32′ Wirtz – 64′ Tella
Manchester City-Brugge: 3-1
45′ Onyedika (B) – 53′ Kovacic (M) – 62′ Ordonez (B) – 77′ Savinho (M)
PSV-Liverpool: 3-2
28′ Gakkpo (L) – 35′ Bakayoko (P) – 40′ Elliott (L) 45′ Saibari (P) – 45+6′ Pepi (P)
Salzburg- Atletico Madrid: 1-4
5′ Simeone (A) – 13′-45+1′ Griezmann (A) – 63′ Llorente (A) – 90+1′ Daghim (S)
Sporting-Bologna: 1-1
21′ Pobega (B) – 77′ Harder (S)
Stoccarda- PSG: 1-4
6′ Barcola (P) – 17′-35′-54′ Dembele (P) – 77′ Pacho (P)
Sturm Graz-RB Lipsia: 1-0
42′ Malic
Young Boys-Stella Rossa: 0-1
69′ Kanga
Analisi e risultati della 7a giornata
Monaco-Aston Villa: 1-0
8′ Singo
Nel “derby regale” – con tanto di presenze di Re Alberto II e del principe William – Importante vittoria casalinga dei monegaschi che rilanciano le proprie ambizioni di “Top 8”, agganciando proprio i britannici a quota 13. La partita di fatto si decide al minuto 8 quando – dopo un clamoroso errore al 6′ di Bailey che incorna debolmente tra le braccia del portiere da ottima posizione – l’ex Torino Singo, su azione da calcio d’angolo, è abile a sfruttare una corta respinta di Martinez sulla zuccata di Kehrer.
Il portiere argentino si oppone al tiro dal limite di Akliouche allo scoccare del quarto d’ora di gioco, poi è Majecki a salire in cattedra con quattro interventi nel corso della prima frazione per sventare occasioni pericolose degli ospiti (soprattuto con uno splendido intervento in tuffo su Watkins nel recupero), mentre Akliouche spara altissimo da posizione favorevole prima del duplice fischio. La sinfonia non cambia nella ripresa: l’Aston Villa, seppur con palesi difficoltà di costruzione e tanti errori a centrocampo, si rende maggiormente pericoloso ma sbatte contro Majecki o sbaglia la misura del tiro, così come il Monaco che non riesce a chiudere la partita ma può comunque esultare per i fondamentali tre punti.
Spettacolarità: 60/100
Bologna-Dortmund: 2-1
15′ Guirassy (D) – 71′ Dallinga (B) – 72′ Iling J. (B)
Avevamo facilmente evidenziato come la trasferta a Bologna del disastrato Dortmund giungesse a sproposito. Ed infatti non è bastato neppure un precoce vantaggio per i gialli per scampare al disastro che aleggia foscamente sui vice campioni in carica. Si accingono agli spareggi quindi con poche speranze di uscirne vivi. Per il Bologna una bella soddisfazione ma non si può dimenticare la brutta figura fin qua fatta in una manifestazione da cui mancava da tempo immemore. Vedremo quando ci ritornerà.
Brugge-Juventus: 0-0
Che cos’è la noia? Sul vocabolario, quando se ne cerca il significato, si legge, tra le altre cose, “il primo tempo di Brugge-Juventus”, in cui non accade praticamente nulla e diviene dunque impossibile scrivere qualcosa in merito. La partita si stappa nella ripresa, con Jutgla che fallisce il tiro dal limite al 49′ dopo un pallone regalato alla squadra belga da un errato rinvio di Di Gregorio, poi, su un cross basso dalla sinistra di Mbangula, Nico Gonzalez fallisce clamorosamente il tap-in dal limite dell’area piccola. Koopmeiners incorna a lato da buona posizione il cross dalla destra di Conceicao al 71′, ma anche Nilsson grazia i bianconeri al 74′ calciando alto in acrobazia dall’interno dell’area piccola. Non succede più nulla fino al 90′, con un punto che probabilmente non accontenta nessuno, ma permette ad entrambe le squadre di poter tenere vive le rispettive speranze.
Spettacolarità: 40/100
Liverpool-Lilla: 2-1
Il Liverpool è certo di chiudere al primo posto questa “League Phase” con 90′ di anticipo, grazie alla settima vittoria su sette giunta grazie al 2-1 su un Lilla che rimane comunque in corsa per un possibile piazzamento in “top 8”. Gudmunsson calcia di poco sul fondo dopo pochi secondi da ottima posizione, poi non succede quasi più nulla fino al 34′, quando giunge il vantaggio “reds” con il piazzato di Salah lanciato in contropiede da Jones. Salah è in giornata “top” anche se al 45′ fallisce di un soffio il raddoppio, mentre anche a inizio ripresa calcia di non molto a lato col mancino. Al 53′ Quansah incorna alto di pochissimo su sviluppi di punizione, mentre Chevalier si supera su al 58′, poi il Lilla rimane in 10 per il doppio giallo a Mandi e, quando nessuno se lo aspetta, giunge il pareggio con il tiro di David su una palla rimasta vagante in area dopo una precedente conclusione di Haraldsson. Il pari dura però solo pochi minuti, perché al 67′ il tiro di Elliot deviato in maniera decisiva da Mukau su sviluppi di calcio d’angolo, rimette la situazione in favore degli uomini di Slot. Al 79′ Salah fallisce nuovamente la doppietta, poi Chiesa entra e impegna seriamente Chevalier, prima di un gol annullato al 91′ per fuorigioco a Nunez, come ultima emozione di una partita godibile.
Spettacolarità: 60/100
Slovan Bratislava-Stoccarda: 1-3
Lo Slovan Bratislava saluta il suo pubblico in questa Champions League senza riuscire a dargli la gioia di ottenere almeno un punto, cedendo il passo a uno Stoccarda che grazie a questa vittoria si mette in condizione di poter essere tra le squadre che parteciperanno agli spareggi.
Parte subito forte lo Stoccarda e passa in vantaggio già al minuto 11 con il tocco sotto di Leweling su passaggio al centro di Undav, poi al 36′ è nuovamente Leweling a insaccare alle spalle di Takac, che si era precedentemente superato su un tiro sempre di Undav, ma senza trattenerlo. Lo Stoccarda gestisce nella ripresa, andando anche in alcune occasioni vicino al terzo gol, ma sbattendo contro un attento Takac (e anche contro un palo), poi due gol nel finale: al minuto 85, Metsoko accorcia le distanze quando, lanciato da Barseghyan, con un diagonale mancino batte Nubel, poi è Rieder a battere nuovamente il portiere locale su assist di Mittelstadt e fissare il finale sull’1-3.
Spettacolarità: 55/100
Stella Rossa-PSV: 2-3
La Stella Rossa non riesce nell’impresa di tenere vive delle quasi impossibili speranze di accesso ai playoff, perdendo per 2-3 al “Marakana” ma dimostrando orgoglio nonostante la sconfitta contro il PSV.
I padroni di casa provano a far valere il fattore campo con Ndiaye che al 14′ si vede murare il tiro da un attento Benitez, poi sono gli ospiti a trovare le reti al 17′ e al 24′ con De Jong segna due gol di testa su calci d’angolo battuti da Veerman: nel primo caso viene lasciato tutto solo, nel secondo la marcatura non è stretta quanto serve per evitare che il centravanti olandese possa gonfiare la rete. Sempre su sviluppo di calcio d’angolo giunge anche lo 0-3, questa volta non direttamente sulla battuta di Veerman, ma con un tiro al volo dopo una (involontaria) torre di Til. Il PSV però si fa male da solo con il rosso per reazione a Flamingo, e la Stella Rossa, dopo un tiro di Elsnik parato da Benitez, riapre anche la partita: al 71′ con il colpo di testa di Ndiaye su cross di Djiga e al 78′ con lo stesso Djiga che con una capocciata mette dentro l’angolo battuto da Ivanic.
Spettacolarità: 75/100
Atalanta-Sturm Graz: 5-0
12′ Retegui – 58′ Pasalic – 63′ De Ketelaere – 90′ Lookman – 90+4′ Brescianini
Manita della Dea e tutti a casa in attesa della trasferta al Montjuic per un vero e proprio spareggio contro un Barca non irresistibile in Portogallo. Poco altro da dire sul match con gli austriaci, palesemente inferiori e fermi in campionato da un mese e mezzo. Logica conseguenza una goleada degli orobici che hanno mandato in rete tutte le prime lame e anche un gregario di lusso come Brescianini e il professor Pasalic, in cattedra per tutto l’incontro assistendo i troppo giovani come Palestra, i troppi anziani come Toloi e quelli con forma in declino come De Katelere. In crescita invece l’ottimo Retegui, il sempre più incisivo Samardzic e il sempre acceso Lookman per la gioia di un Gasp che aveva bisogno di questo miele dopo l’amaro fiele patito contro Conte. Volenterosi o poco più quelli dello Sturm che hanno messo in mostra qualche talento ma non hanno ancora una vera mentalità da Champions e potranno riconcentrarsi su una Bundesliga che guidano con 36 punti in 16 gare.
Spettacolarità: 60/100
Atletico-Bayer Leverkusen: 2-1
45+1′ Hincapie (L) – 52’/ 90′ Alvarez (A)
Avevamo parlato di match di lusso e così è stato tra due squadre che puntano entrambe con fondate speranze al passaggio diretto agli ottavi. Più belli i tedeschi, più pratica, come sempre, la squadra di Simeone che sfrutta la rapidità di Julian Alvarez per scippare la squadra dello spagnolo Xabi Alonso di tre punti che valgono oro e che, probabilmente, consentiranno ai colchoneros di evitare fastidiose appendici in febbraio. Ma anche i tedeschi possono raggiungere lo stesso obiettivo regolando i ceki nell’ultimo confronto casalingo. Sarebbe un esito positivo per il football europeo perché anche al Metropolitano i tedeschi hanno proposto un calcio raffinato che merita di essere premiato.
Spettacolarità: 75/100
Benfica-Barcellona: 4-5
2’/22’/30′ Pavlidis (BE) – 13’/78′ Lewandowski (BA) – 64’/90′ Raphinha (BA) – 68′ Araujo (BA) – 86′ Garcia (BA)
Già il punteggio fa ben capire quanto il match del Da Luz sia uscito dai canoni di una gara di questo valore e di questo livello. Lage e i suoi coraggiosi ragazzi escono incredibilmente a mani vuote dopo che l’esperto ma sciagurato Szczegny aveva praticamente regalato due gol ai lusitani e incanalato la partita con i blaugrana costretti ad un arrembaggio difficile visto una condizione non certo brillante. Per descrivere il match in una azione basta andare all’ultimo lampo dei tanti concessi da questa gara. Quando un Benfica all’assalto della porta avversaria costringe nell’atea piccola una scricchiolante difesa dei catalani che si difendono solo con una spinta in area che atterra un avversario e mentre i portoghesi si sbracciano per un possibile rigore, gli avversari raggiungono il sempre vispo Rapinha che, davvero, rapina i padroni di casa con una delle sue discese libere in cui gli avversari fungono da paletti, conclusa con l’incredibile gol vittoria. Il Benfica si lecca le ferite e gli uomini di Flick rimangono a festeggiare un accesso agli ottavi diretto e con una giornata di anticipo. E l’Atalanta, ospite al Montjuic all’ultima, adesso può veramente sperare nel colpo grosso.
Spettacolarità: 80/100
RB Lipsia-Sporting: 2-1
19′ Sesko (RB) – 75′ Gyokeres (S) – 78′ Poulsen (RB)
Il Lipsia trova i primi punti nella sua Champions League e lo fa dando una brutta sberla allo Sporting che dovrà ora ottenere la vittoria contro il Bologna nell’ultima giornata per poter sperare nei playoff.
Dopo una prima fase di studio, la partita si sblocca al 19′ quando Sesko in spaccata trova il giusto tap-in sul cross basso di Raum. I tedeschi continuano a spingere e, dopo una importante chiusura di Baumgartner su Araujo al 28′ – si vedono annullare la rete di Raum al 32′ per una posizione di fuorigioco attiva di Openda nell’azione. Anche lo Sporting prova a lottare, con Harder e Fresneda murati da Orban e Raum, ma i “bulli” a inizio ripresa si vedono negare il raddoppio dal palo (al 51′ su tiro di Haidara). Gyokeres, partito dalla panchina, entra in campo e trova il pareggio al 75′ al termine di un’azione prorompente – in cui si libera prima della marcatura di Orban e piega poi le mani al portiere dei tedeschi – poi al 77′ Poulsen riesce, con un’azione altrettanto caparbia, a scavalcare Israel con uno scavetto, e far terminare il pallone in rete nonostante il tentativo disperato di Esgaio. Nessuna emozione poi fino al 94′, quando Goncalo Ignacio fallisce clamorosamente il pareggio, incornando alto da ottima posizione.
Spettacolarità: 60/100
Milan-Girona: 1-0
37′ Leao
Le prime azioni degne di nota nascono tutte da palla inattiva: su angolo di Tsygnakov al 5′ arriva la zuccata di poco a lato di Herrera, mentre al 10′ Gazzaniga devia oltre la linea di fondo la punizione ben indirizzata di Reijnders. All’11’ il portiere degli spagnoli para il rasoterra di Leao, mentre Musah è molto altruista al 14′ e 20′ senza trovare compagni pronti a battere a rete. Al 24′ Leao sprinta sulla sinistra e serve Hernandez che sbaglia praticamente un calcio di rigore in movimento, colpendo male e toccando la parte alta della traversa. Un legno, questa volta il palo, colpito da Musah al 29′ nega ancora la gioia del gol e al 31′ Maignan deve calare la saracinesca sull’azione personale di Van de Beek, con Leao che sulla ripartenza prova un tiro a giro che termina di poco alto. Il portiere rossonero chiude nuovamente su Tsygankov al 33′, ma è il Milan a trovare il vantaggio: recupero a centrocampo di Bennacer, filtrante per Leao che si libera del numero 5 portandosi il pallone sul mancino e scaricando con forza sotto la traversa. Prima del duplice fischio debole diagonale mancino di Morata e altro intervento provvidenziale di Maignan su Herrera. Leao scalda subito i guantoni di Gazzaniga dopo pochi secondi della ripresa, il Girona ci crede, crea e, dopo un errore di Hernandez col mancino da posizione ottima al 55′, troverebbe al 58′ il gol con uno splendido tiro a giro mancino di Gil, ma l’esultanza spagnola viene stoppata dalla precedente posizione millimetrica di fuorigioco del suo esterno. Al 65′ Leao scambia con Abraham e calcia di poco sul fondo dai 20 metri, poi il Milan controlla senza soffrire particolarmente, ma anche senza cercare gol per migliorare una differenza reti che potrebbe essere fondamentale per rimanere in “top 8” in caso di pareggio nel match di mercoledì prossimo contro la Dinamo Zagabria e aggancio da parte di alcune delle squadre oggi a quota 13.
Spettacolarità: 60/100
Paris SG-Manchester City: 4-2
50′ Grealish (M) – 53′ Haaland (M) – 56′ Dembele (PSG) – 60′ Barcola (PSG) – 78′ Neves (PSG) – 90+3′ Ramos (PSG)
La posta in palio è alta, con le squadre che hanno entrambe necessità di vincere e ne viene fuori una partita con tantissime occasioni da rete e portieri molto impegnati.
Dopo un tiro di Doue messo in angolo da Ederson all’8′ e una zuccata sul fondo di Vitinha all’8′, è il City a farsi vedere con De Bruyne che al 13′ chiama all’intervento Donnarumma. Al 27′ intervento provvidenziale di Gvardiol, che salva con il ginocchio sulla linea il tiro a botta sicura di Fabian Ruiz, poi il portiere italiano mura su Savinho al 39′, con rete di Hakimi al 45′ annullata dal VAR per una precedente posizione di offside di Bruno Mendes. Se il primo tempo si chiude senza reti, la ripresa ha un inizio ricchissimo di gol: Grealish entra in campo e, al primo pallone toccato al 50′, mette in rete al termine di un ping pong (con doppio intervento precedente di Donnarumma) in area francese, poi è molto presente nell’azione del 2-0 al 53′, proponendo un cross basso deviato malamente da Neves proprio sui piedi di Haaland che ringrazia e insacca; ma il Paris non ci sta e Barcola al 56′ regala all’altro subentrato Dembele un pallone da spingere solamente in porta, e al 61′ si fa trovare pronto sulla traversa di Doue per infilare nuovamente alle spalle di Ederson. Dembele viene fermato dalla traversa al 70′, ma i padroni di casa completano la rimonta al 78′ con il colpo di testa in tuffo di Neves, abbandonato dalla difesa ospite sul secondo palo in occasione della punizione dalla desta calciata da Vitinha. Dembele prima si vede annullare il 4-2 per fuorigioco e poi impegna sul primo palo Ederson, con i calciatori di Guardiola che non riescono a reagire, se non con un tiro di Gundogan poco lontano dall’incrocio dei pali, poi la partita si chiude con il 4-2 del PSG firmato da Goncalo Ramos, prima annullato per fuorigioco e poi convalidato dal VAR perché era stato Gvardiol fare l’assist. Risultato importantissimo perché il PSG sale a quota 10 e entra nella “top 24” estromettendo di fatto il City, che rimane a 8 e sarà costretta a vincere contro il Brugge all’ultima partita, che sarà un vero e proprio scontro diretto per accedere ai playoff.
Spettacolarità: 90/100
Real Madrid-Salisburgo: 5-1
23’/34′ Rodrygo (R) – 48′ Mbappe (R) – 55’/77′ Vinicius J. (R) – 85′ Bidstrup (S)
Il Real sa di non poter fallire e, dopo un brivido al 10′ sul diagonale rasoterra di Gloukh che termina di un soffio oltre il palo, piazza un uno due letale con Rodrygo al 23′ e 34′, prima con un tiro al volo su assist di Vinicius “sporcato” da Bellingham, e poi dopo aver scambiato proprio con l’inglese, che gli serve un assist al bacio di tacco che il brasiliano insacca con un tiro a giro. Nella ripresa i “blancos” calano il tris al 49′ con Mbappé che scippa il pallone a Blaswich e deposita nella porta vacante, e il poker al 55′ con Vinicius, che si libera di Dedic e calcia insaccando vicino al palo lontano. Gli uomini di Ancelotti continuano a spingere per provare a migliorare la differenza reti (fondamentale in caso di arrivo a pari punti), e dopo un’ottima parata di Blaswich al 74′ su un diagonale di Brahim Diaz, calano la “manita” al 77′ con Vinicius, che riceve da Valverde si libera di un avversario e tocca dolcemente con il mancino per depositare nella porta. Il Salisburgo rovina però i piani dei madrileni con un tiro al volo centrale ma violento di Bidstrup che non lascia scampo a Courtois.
Il Real si trova ora addirittura a un punto dall’ottava posizione, ma dovrebbe vincere contro il Brest e segnare davvero tanti gol per poter sperare un accesso diretto agli ottavi che è (quasi) impossibile.
Spettacolarità: 65/100
Shakhtar-Brest: 2-0
18′ Kevin – 37′ Sudakov
C’è davvero da chiedersi se il Brest visto ieri sera in Germania sia la stessa squadra che pochi giorni fa aveva battuto il PSV e che aveva comunque tracciato un percorso finora estremamente brillante. Certo aiutato da un sorteggio favorevole ma neppure l’avversario di ieri sera poteva definirsi particolarmente ostico. Fatto è che a Gelsenkirchen i b te toni non sono proprio scesi in campo e si sono fatti spupazzati dagli ucraini ben oltre il punteggio finale. Risultato che vale poco o niente per gli arancioni di Pusic, che hanno pochissime possibilità di agguantare i playoff e costringerà probabilmente gli uomini di un esterrefatto Roy ad un accoppiamento molto difficile. Atteso infatti che un Real Madrid a caccia di punti possa maramaldeggiare nell’ultima sfida al Francis-Le ble, ai francesi toccherà una posizione intorno alla ventesima che non promette nulla di buono. Tanto più se Roy non saprà scuotere i suoi dopo la figuraccia di ieri.
Spettacolarità: 60/100
Sparta Praga-Inter: 0-1
12′ Martinez
Anche nella città di Kafka la truppa di Inzaghi flirta pericolosamente con uno striminzito risultato che gli vale comunque una posizione di prestigio tra i Top Four della ClassificaUnica. La prodezza del nuovo, scintillante campione argentino vale da sola a superare una rivale modesta che una formazione importante avrebbe dovuto scuotere con maggiore virulenza, senza lasciar soffrire i suoi supporters fino al termine della gara. Ma quest’anno questo passa il convento e i tifosi devono accettare questi banchetti sempre frugali. Col Monaco non sarà un incontro facile e, naturalmente, solo un successo varrà il mantenimento di una posizione utile e prestigioso. Per i più disincantati si può puntare sull’1 a zero sulla ruota di San Siro.
Spettacolarità dettata dalla “frugalità “ di Mister Inzaghi
Arsenal-Dinamo Zagabria: 3-0
2′ Rice – 66′ Havertz
Debutto davvero troppo difficile per Fabio Cannavaro sul campo dei gunners. Un rotondo tre a zero chiarisce bene una differenza non banale tra le due formazioni. La squadra di Arteta continua a frequentare i piani altissimi della classifica e può finire il suo ottimo percorso sul campo di un Girona ormai eliminato, accarezzando sogni di gloria dagli ottavi in poi. Ma l’allenatore napoletano deve subito ricaricare i suoi ragazzi che si giocheranno comunque al Maksimir una qualificazione agli spareggio che sarebbe un evento come unica rappresentante del calcio dell’est Europa. Per farlo servono però tre cose : of course battere il Milan all’ultima ( un impresa possibile se lo stadio di Zagabria si infiammerà), possibilmente con più di una rete stante la brutta differenza reti e, soprattutto, una buona dose di fortuna che consenta, con 11 punti e una ben deficitaria differenza gol, un approdo nei ventiquattro acciuffato per i capelli. Urge convocare urgentemente San Gennaro per il nostro Campione del Mondo.
Spettacolarità: 65/100
Celtic – Young Boys: 1-0
86′ Benito (Y)
La tradizionale fede cattolica dei supporter del Celtic, guidati da quel Brendan Rodgers, nato in quell’Irlanda del Nord anch’essa ormai a maggioranza cattolica, hanno probabilmente influito sulla fondamentale papera di Benito che proprio nei minuti finale del match con gli svizzeri m, ha deciso l’incontro con un goffo e determinante autogol. Manna per gli scozzesi che compiono il passo decisivo per assicurarsi uno slot agli spareggi di febbraio e possono muoversi verso Birmingham, 300 scarsi kilometri, col cuor leggero. Un grande successo, va detto, per il calcio scozzese e per i bianco verdi che si giocheranno con il consueto orgoglio un playoff di indubbiò prestigio. Clamorosa la défaillance degli svizzeri invece ancora senza punti dopo sette gare con un crudele meno venti nella differenza reti.
Spettacolarità offerta soprattutto dai 57.000 tifosi scozzesi, tra i pochi eredi di un calcio d’altri tempi
Feyenoord-Bayern Monaco: 3-0
21’/45+9′ Gimenez – 89′ Ueda
I dolori del giovane Vincent in Europa continuano e anzi si acuiscono perché perdere a Rotterdam sarebbe già apparso un bello smaccò per i bavaresi ma uscire anche con tre reti sul groppone è un aggravante che vale certamente per il giudizio finale su Kompany. La classifica vede adesso i tedeschi a dodici punti con una comunque favorevole differenza reti e quindicesima posizione. L’approdo agli ottavi diretti sembra quindi compromesso e ci si può preparare ad uno spareggio che, malgrado una posizione finale intorno al decimo posto, complice l’arrivo della truppa slovacca a Monaco nell’ultima gara, non garantisce davvero un avversario semplice. Il brillante percorso degli olandesi terminerà invece sul campo del Lille e anche per la formazione di Rotterdam ci sarà lavoro a metà febbraio. Ma all’inizio le aspettative erano molto diverse per le due rivali che ieri sera si sono sfidate al Feyenoord Stadium.
Spettacolarità: 65/100