
Brest – Paris SG
Alzi la mano chi si sarebbe aspettato che queste due squadre francesi partecipassero ai playoff: per motivi differenti, era quasi impossibile prevedere questo derby. Partiamo dai padroni di casa, che con una League Phase a tratti sorprendente, da esordienti, sono riusciti nell’impresa di superare il primo scoglio della competizione. I “pirati” hanno saputo ottenere il massimo dalle sfide contro squadre di terza e quarta fascia, battendo “in casa” (il Francis-Le Blé non rispetta gli standard UEFA, quindi le partite sono state disputate allo Stade de Roudourou di Guingamp) lo Sturm Graz e il PSV ed espugnando Salisburgo e Sparta Praga. Più difficoltoso il cammino contro avversarie di livello superiore: a parte l’ottimo 1-1 contro il Leverkusen, sono arrivate pesanti sconfitte per 3-0 sul campo del Barcellona e in casa contro il Real Madrid. Inoltre, i rossi hanno fallito quella che, sulla carta, poteva essere una sfida agevole contro lo Shakhtar Donetsk, squadra di seconda fascia che, per motivi extra-calcistici, non ha mantenuto il rendimento del passato. Cosa aspettarsi quindi dagli uomini di Roy? Certamente hanno già superato le aspettative, e riuscire a eliminare il Paris sarebbe un’impresa notevole, soprattutto considerando che nelle ultime dieci sfide i bretoni non hanno mai vinto, raccogliendo solo un pareggio.Hanno invece rischiato molto i parigini nella League Phase, complici le difficoltà nelle sfide di alto livello. Dopo la vittoria per 1-0 sul Girona (fortunosa, arrivata grazie a un’autorete di Gazzaniga al 90′), sono seguite le sconfitte contro Arsenal e Atletico Madrid, intervallate dal pareggio con il PSV, e poi quella contro il Bayern Monaco. Tuttavia, gli uomini di Guardiola hanno poi trovato il giusto ritmo, infilando tre vittorie consecutive negli ultimi incontri: un netto 0-3 a Salisburgo, una rimonta per 4-2 in casa contro il Manchester City e un 1-4 a Stoccarda negli ultimi 90′. Probabilmente ai rouge-et-bleu è mancato un vero centravanti: dopo la partenza di Mbappé (che comunque non predilige il ruolo di punta centrale), il miglior marcatore è stato Dembélé con quattro reti, seguito da Barcola e Ramos con due ciascuno. Inoltre, Kolo Muani – che ha avuto un impatto straordinario in Serie A, ma ne parleremo nell’analisi della Juventus – ha totalizzato solo 103′ senza segnare. Ovviamente ci si aspetta di più dai parigini, che dovrebbero mettere in chiaro la qualificazione già da questo match di andata.
Juventus – PSV
Quanto può cambiare il calcio in meno di quattro mesi? Lo scopriremo con questa sfida, replica perfetta della prima giornata della competizione: allora, allo “Juventus Stadium”, i bianconeri si imposero sui biancorossi per 3-1, nonostante le statistiche evidenziassero un maggior possesso palla degli ospiti, capaci di creare lo stesso numero di occasioni ma fermati da un attento Di Gregorio.Oggi la Juventus sembra un’altra squadra, avendo perso Bremer, perno fondamentale della stabilità difensiva, e con altri interpreti non al meglio della condizione. Nella prima fase della competizione (così come in campionato), i giocatori di Thiago Motta hanno spesso mostrato incostanza e difficoltà nel concretizzare le occasioni create: in ben quattro partite di Champions, Vlahovic e compagni non hanno trovato la rete, il che ha portato a pesanti battute d’arresto, come le sconfitte casalinghe contro Stoccarda e Benfica, che hanno pesato più degli 0-0 esterni con Aston Villa e Brugge. La soluzione al “mal di gol”? Giuntoli ritiene possa essere Kolo Muani, che ha segnato cinque reti nelle prime tre partite di Serie A (primo attaccante a riuscirci nella storia del club nell’era dei tre punti a vittoria), ma il transalpino è ancora a secco nei (pochi) minuti disputati in Champions: riuscirà a sbloccarsi? Tornano a Torino i campioni in carica dei Paesi Bassi, con maggiore esperienza e consapevolezza rispetto a qualche mese fa. Alla terza giornata, le “lampadine” sembravano già spente e destinate all’eliminazione, avendo raccolto solo due punti (1-1 con lo Sporting e in casa del Paris SG), ma poi hanno ritrovato brillantezza con i successi casalinghi per 4-0 sul Girona e 3-2 sullo Shakhtar. Dopo il piccolo black-out nella sconfitta per 1-0 a Brest, il PSV ha reagito con il fondamentale 2-3 a Belgrado contro la Stella Rossa e l’importante 3-2 nell’ultimo incontro con il Liverpool, che però era già certo della qualificazione. Gli uomini di Bosz hanno spesso dominato il gioco, con un possesso palla medio del 52,75%, adottando uno stile offensivo che ha prodotto gare spettacolari, con entrambe le squadre in rete in sei partite su otto.
Celtic – Bayern
Scoglio difficilissimo per gli scozzesi (che comunque erano certi di pescare “male” dall’urna dato che l’alternativa sarebbe stata la sfida al Real Madrid) che se la dovranno vedere contro i tedeschi.Il percorso degli Hoops è stato molto discontinuo nel corso della League Phase: sono infatti passati dal netto 5-1 allo Slovan Bratislava, al pesantissimo 7-1 incassato a Dortmund, poi, dopo il buon 0-0 in casa dell’Atalanta e l’importante 3-1 casalingo sul Lipsia, sono mancati nella fase finale, quando non sono riusciti ad andare oltre il pareggio contro Brugge (1-1 a Glasgow) e Dinamo Zagabria (0-0 in terra croata), e, dopo la vittoria risicata per 1-0 sullo Young Boys, sono caduti nel match decisivo di Birmingham cedendo per 4-2 all’Aston Villa. Possiamo considerare comunque giusta la ventunesima posizione in classifica ottenuta dai calciatori di Rodgers: nella statistiche per club della UEFA, non si trova infatti mai né nella top né nella flop ten, ma di certo dovrà migliorare nelle statistiche difensive e nella concentrazione, al fine di evitare altre debacle pesanti come quelle di Dortmund.Il problema per i biancoverdi è che dovranno affrontare un Bayern che è formidabile dal punto di vista offensivo: pur non essendo la squadra migliore per gol fatti (sono venti quelli realizzati dai bavaresi, battuti dai ventotto del Barcellona e ventidue del Dortmund), sono coloro che hanno tentato il maggior numero di tiri totali e in porta (rispettivamente, ben 184 e 70!), il tutto condito da un possesso palla medio del 63,8% (meglio ha fatto solo il Manchester City con il 64,9%). Tuttavia i calciatori di Kompany hanno dimostrato di non essere imbattibili e hanno avuto tra battute d’arresto nella League Phase, tutte lontane dall'”Allianz Arena”: Aston Villa e Feyenoord dimostrano come anche squadre di media fascia possano riuscire ad avere la meglio sui rossobiancoblu, nelle (rarissime) giornate in cui gli attaccanti della squadra teutonica hanno le polveri bagnate. Rimane comunque molto difficile potersi aspettarsi un successo dei Celts, che anche nei quattro precedenti avuti finora contro i monacensi non hanno mai vinto.
Feyenoord – Milan
Partita dall’indubbio valore emotivo per Gimenez, centravanti che proprio nell’ultima sessione di calciomercato ha salutato gli olandesi per approdare nella squadra rossonera di Milano. Ma questa sfida non è certamente molto più di questo.La League Phase ha raccontato che la squadra che fino a qualche ora fa era allenata da Priske (eh sì, qualora ve lo siate persi, il tecnico e la società hanno deciso di dividere le proprie strade nel pomeriggio di lunedì, a causa dei “risultati altalenanti e la mancanza di intesa”), quando perde, lo fa in maniera molto pesante e spesso in casa: i biancorossi hanno infatti perso a Rotterdam per 0-4 contro il Leverkusen e 1-3 contro il Salisburgo, mentre l’altra sconfitta è stato il pesantissimo 6-1 maturato all’ultimo turno contro il Lilla. Al contempo però, gli olandesi sono anche capaci di imprese sorprendenti: sono certamente impossibili da dimenticare la rimonta da 0-3 a 3-3 in casa del Manchester City avvenuta nell’ultimo quarto d’ora del match, ma anche il convincente successo per 3-0 ottenuto sul Bayern Monaco. Possiamo dire però certamente che anche il Milan, come il Feyenoord, sia una squadra che non abbia una linea di demarcazione ben definita tra grandi imprese e brutte figure. I calciatori, prima allenati da Fonseca e poi da Conceição, hanno spesso faticato a mantenere intensità e concentrazione per tutta la durata della partita, regalando occasioni agli avversari e venendo spesso (ma, ovviamente, non sempre) salvato da un Maignan che in ben trentasei occasioni ha dovuto opporre i suoi guantoni alle conclusioni scoccate dai suoi avversari, divenendo il quarto portiere per parate realizzate finora nella competizione, con quelli che lo precedono che sono tutti stati eliminati (Vindahl dello Sparta Praga, Takac dello Slovan Bratislava e Riznyk dello Shakhtar). E così si passa dalla convincente vittoria per 1-3 del “Bernabeu” sul Real Madrid alla bruciante sconfitta per 2-1 del “Maksimir” contro la Dinamo Zagabria, che di fatto non ha permesso ai rossoneri di poter evitare questo turno e li costringerà a giocare praticamente ogni tre giorni nel mese di febbraio. Certamente il mercato ha inciso tanto sulla rosa e Conceicao ha subito utilizzato Walker, Felix e l’appunto già citato Gimenez (65 gol in 105 presenze con la maglia del Feyenoord).L’instabilità di entrambe le squadre rende questo match imprevedibile. Occhio inoltre all’unico precedente, negli ottavi di finale dell’allora “Coppa dei Campioni” della stagione 1969/70: il Milan vince 1-0 il match di andata a “San Siro”, ma giunse poi la sconfitta per 2-0 al “de Kuip” che segnò l’eliminazione degli italiani, con gli olandesi che poi vinsero la competizione, proprio a “San Siro”, battendo per 2-1 il Celtic, con gol decisivo nei supplementari. Era un altro calcio, ma la concentrazione dovrà comunque restare alta.
Atalanta – Brugge
Il club belga torna in Italia, anzi in Lombardia dopo la visita infruttuosa nel San Siro ancora fonsekiano. Squadra che si è poi confermata com’è apparsa a Milano : senza grandi interpreti di un calcio però moderno e molto organizzato. La Dea, ed il suo geniale tecnico, devono smontare la scatola belga per aprirla e guadagnare gli ottavi che, per il valore ed il gioco messo in mostra, è da un lato il minimo sindacale per gli orobici, e dall’altro un buon viatico per un ulteriore step della società nerazzurra. Si comincia naturalmente in Belgio ma siamo certi che Gasp non farà differenze : all’attacco nelle Fiandre così come al Gewiss, senza alcuna differenza data da machiavellismi che ammorbano il calcio.
Passaggio turno: Atalanta 90% – Brugge 10%
Real Madrid – Manchester City
Chi ha ancora negli occhi il meraviglioso match di andata fissato sul 3-3 dal gol di Valverde al termine di un’altalena di emozioni che il football ormai raramente concede, tutti coloro, dicevamo, che hanno ancora impresso nella mente quelle emozioni, saranno a dir poco esterrefatti di vedere adesso le due potenze del calcio europeo impegnate a giocarsi, allo spareggio, l’ingresso agli ottavi di finale, determinando così la clamorosa eliminazione della sconfitta dal doppio match. Pronostici sembrano ben difficili, solo si può ragionevolmente affermare che chi uscirà vivo da questo scontro nobile potrà a buon diritto iscriversi tra i potenziali vincitori del torneo. Evenienza che non escluderebbe affatto che i due club più ricchi del continente decidano di cambiare il tecnico a fine stagione dopo interregni piuttosto lunghi. Per varare la prima edizione degli spareggi non potrebbe esserci migliore pubblicità di uno scontro che varrà l’accesso agli ottavi ma poteva tranquillamente essere la finale.
Passaggio turno : Real 60% – City 40%
Sporting Lisbona – Borussia Dortmund
Dopo un travagliato percorso all’interno della League Phase, i tedeschi vice campioni in carica possono sorridere affrontando un rivale scomodo ma certamente superabile nelle due gare. Col nuovo tecnico Niko Kovac i gialloneri sembrano aver ritrovato i migliori motivi e dovrebbero far valere una esperienza superiore a questi livelli e la possibilità di giocare davanti al muro giallo la gara di ritorno Buono il percorso dei portoghesi che giocheranno col cuore leggero avendo già raggiunto quello che era l’obiettivo iniziale e questo li renderà ancora più ostici per i tedeschi, reduci peraltro da un bruciante ko interno con lo Stoccarda.
Passaggio turno: Borussia 65% -Sporting 40%
Monaco – Benfica
Scontro tra due realtà minori del grande calcio europeo ma quest’anno decisamente agguerrite come dimostra l’ottimo percorso della fase campionato. Tra l’altro esito che potrebbe anche pesare sulla bilancia del ranking UEFA in vista della squadra in più. Ovvio che ci sarà gran battaglia tra avversarie dal livello simile e dall’architettura tattica non dissimile. Volendo spaccare il capello, i lusitani si fanno preferire per un livello tecnico superiore e la seconda in casa oltre ad un Pavlidis in grande spolvero. Ma il percorso per entrambe potrebbe finire qui, attendendo la vincente una rogna bella grossa, a scelta tra Liverpool e Barcellona.
Passaggio turno : Benfica 60% – Monaco 40%