Redazione 
Non si chiedeva molto agli esordienti della Virtus Acquaviva nella gara del debutto in Europa contro gli stimati romeni del Fotbal Club Steaua Bucarest. Ma quel che abbiamo visto è comunque al di sotto delle, pur poche, attese. Sette reti, di cui 5 nel solo primo tempo, dicono, anche confrontate con le altre partite disputate ieri, di un club che non ha saputo arrivare ad un match così importante con le dovute credenziali. Dicono soprattutto che dal punto di vista fisico ed atletico, prima ancora che tecnico, il confronto con una buona squadra è davvero impietoso e che, almeno sul profilo atletico, qualcosa in più poteva essere fatto. Di fronte comunque aveva una squadra interessante, seguita da un folto pubblico che ha assiepato le tribune del bell’impianto sammarinese, che potrebbe forse anche aspirare a raggiungere la meta della qualificazione ai gironi. Accanto alla stella Olaru, buona tecnica e capacità balistiche notevoli come dimostra il secondo splendido gol, gira una squadra ben disposta in campo in cui spicca sicuramente una difesa di grande atletismo con Ngezana e Cretu in evidenza e una mediana importante col gigante Edjouma e il tattico Sut a far da schermo ad un fronte offensivo dove spicca il talento di Darius Olaru assieme alla forza e alla discreta tecnica di un legnoso Popa e la brillantezza fisica di Luis Phelipe. Fra i subentrati ovvio ricordare Nicolescu, due volte a segno, ma forse ancor di più il rapidissimo laterale destro ghanese Nana Antwi, giocatore di chiare prospettive. In merito alle attese per la squadra romena non si può negare che al secondo turno l’asticella si alzi considerevolmente con gli israeliani del Maccabi di Tel Aviv che abbiamo visto in buonissima salute l’anno scorso in Conference e che propone subito un confronto sicuramente interessante e di buon livello. Ma il calcio romeno vive un buon momento come si è visto agli europei tedeschi e questa formazione che dava ben 4 atleti, in queste qualificazioni deve essere sicuramente rispettata da tutte le avversarie.
