Esattamente 25 anni fa, Il 26 maggio 1999, si disputa quella che rimane tuttora la più emozionante finale della Champions League tra gli inglesi del Manchester United e il Bayern Monaco. È la settima edizione della nuova versione della Coppa Campioni ed infatti vede al via lo United che nella Premier si era classificato secondo ad un punto dai londinesi dell’Arsenal. Invece in quella memorabile finale, arbitrata dall’italiano Collina, la squadra inglese ottiene un successo indimenticabile ribaltando un match che i bavaresi avevano opzionato con un gol nei primi minuti ma che nel recupero prima Sheringam e poi il norvegese Solskiaer (entrambi entrati nella ripresa) sorpassano, aggiudicandosi il secondo dei 3 massimi trofei continentali della loro storia (il primo di Sir Alex) e concludendo un triplete storico che consacra Ferguson tra i più illustri trainer del calcio britannico (ops, stavo per dire inglese). Quell’affascinante match si svolge al mitico Camp Nou di Barcellona davanti a 90.245 spettatori mentre a 100 chilometri di distanza, appena una settimana prima, un piccolo club spagnolo festeggia il suo ritorno nel calcio nazionale. Il Girona f.c infatti dopo 2 anni di campi polverosi in giro per la Catalogna riconquista la ribalta della Tercera divisione in cui, inserita nel gruppo 5, ottiene un modesto settimo posto in una classifica che vede imporsi il CF Balaguer, club dell’omonima cittadina di 15 mila abitanti nella provincia di Lleida, sempre in Catalogna. Ebbene vi abbiamo descritto tutto ciò perché dopo queste mille peripezie affrontate nei campionati minori e pochissime apparizioni nella Liga, la prima solo nel 2017, il prossimo anno il sodalizio catalano, che rappresenta la 64esima città spagnola per numero di abitanti, sbarcherà improvvisamente addirittura nel cuore del più importante torneo continentale, con tutti gli onori dovuti ad una delle prime 3 classificate di uno dei tornei principe del continente. Come è potuto accadere tutto ciò? Bene, proprio al termine della Segunda Liga che promuove il Girona per la prima volta nel campionato maggiore, il City Football Club acquisisce la maggioranza delle azioni del club, precisamente il 48% con socio forte l’imprenditore boliviano Marcelo Claure che detiene il 35% delle quote. Ma spulciando bene le carte si può vedere che un altro 16% è in mano allo stesso Girona Futebol Club. E dentro questa quota agisce il vero e principale protagonista del miracolo dei catalani di provincia: il suo nome è Pere Guardiola, giovane fratello del grande Pep, da sempre nel vivo del calcio spagnolo ma del Girona il vero stratega vincente. Vissuto sempre all’ombra del fratello di 5 anni più anziano, prima con una difficoltosa attività agonistica mentre Pep era uno dei giganti del calcio iberico, quindi con un ruolo defilato di procuratore, assistendo, attraverso la Media Base Sports, super campioni tra cui il professor Iniesta, quando il maggiore dei Guardiola cominciava a rivoluzionare il calcio spagnolo. Quindi Pere alza il tiro e nel 2016 il sito di Gianluca Di Marzio lo indica come il nuovo uomo forte del club che la famiglia Pozzo, già proprietari dell’Udinese e degli inglesi del Watford, cerca di cedere. Si tratta del Grenada, ma evidentemente qualcosa non va nel verso giusto, tra l’altro un tribunale spagnola ha da poche settimane formulato una pesante richiesta di condanna per Gino Pozzo proprio in merito all’acquisizione e alla gestione del club spagnolo, e quindi il nostro vira provvidenzialmente sul club catalano, terra di origine della nutrita famiglia Guardiola i Sala che conta anche due sorelle oltre a Joseph e Pere. L’anno scorso il club catalano gestito da Guardiola ed allenato dall’ex difensore Michel si piazza d un tranquillo decimo posto ma la cavalcata era iniziata l’anno prima con una rocambolesca promozione ottenuta ai playoff dopo che la stagione regolare aveva partorito uno striminzito sesto posto scippato alla Real Oviedo per un gol in più strappato negli scontri diretti e sconfiggendo nei playoff l’Eibar in semifinale, che aveva ottenuto 12 punti in più durante la stagione ed in finale il Tenerife che aveva concluso quinto la regolare. Da qui prende piede un miracolo che conduce dritto nel gotha del calcio europeo in cui debutterà da underdog ma in grado di mordere più di un rivale. La città di Girona, stretta tra Francia e Castiglia, rappresenta lo zoccolo duro del progressismo catalano (alle ultime elezioni nazionali la provincia ha distribuito i suoi 6 seggi in maniera perentoria: 2 ai duri catalani di Junts, 1 ai più morbidi fratelli di Esquerra, 2 ai socialisti del Premier Gonzalez e 1 alla formazione di sinistra erede di Podemos) e si può ben dire che concorra pesantemente alla formazione dell’esecutivo Sanchez, con i suoi 6 voti tutti distribuito nell’ambito della maggioranza formatasi dopo le urne. All’interno di un’altra urna, quella che a fine agosto definirà le fasce della Nuova Champions, il club guidato da Guardiola junior finirà sicuramente nell’ultima e ci sono buone possibilità che venga sorteggiato con una squadra italiana: in caso di trasferta siamo già pronti a portarvi a visitare il piccolo ma bellissimo museo del maestro del surrealismo
Salvador Dali’ situato nella città natale dell’istrionico artista, Figueres, distante pochi chilometri dallo stadio Montilivi. Da qui proseguiremo per i vicini Pirenei, spettacolare e affascinante catena montuosa che divide la Spagna dalla Francia con la scelta, all’ultimo minuto se visitare Lourdes, sede del monastero più famoso del mondo, oppure la vetta del Tourmalet, terrore dei ciclisti di tutte le epoche. Di ritorno una fermata obbligata ad Antibes, perla della Costa Azzurra con il borgo di San Juan Les Pins meta supermodaiola coi ristoranti direttamente sul bagnasciuga.
Related Stories
Gennaio 21, 2025
Dicembre 28, 2024
Dicembre 28, 2024