Dove è finito il racconto precedente sul miracolo Girona, parte questa possibile prima scalata alla Champions dei Villans di Birmingham. Naturalmente non confondiamo le due realtà anche perché la probabilissima qualificazione della prima si scontra con una più aperta situazione all’interno della premier, senza contare l’ipotesi del quinto posto che aprirebbe la strada a due slot oltre i tre già assegnati. Inoltre la non comparazione pertiene anche alla storia dei due club considerato che al debutto assoluto nelle competizioni europee dei catalani si contrappone un Aston Villa che conserva in bacheca addirittura una Coppa Campioni vinta nel 1981. Detto questo riavvolgiamo il nastro e ripartiamo dal 13 gennaio 2013 quando un cinquantenne Michel viene esonerato dal Sivaglio dopo un 2/0 inflittole dal Valencia al Mestalla. Si può far partire da quella data la carriera da allenatore di Unay Emery che dopo qualche esperienza in Spagna e una fugacissima apparizione in Russia, comincia dal Siviglia la sua scalata al calcio che conta. E se il basco ha 8 anni meno del coach del Girona, il suo palmares è decisamente più importante: dell’Europa League il nostro è un po’ il dittatore con la bellezza di 4 vittorie, 3 col Siviglia e 1 col miracolo Villarreal, su 14 edizioni a cui può unire uno scudetto francese e altri trofei minori col PSG. E proprio dal ricchissimo club parigino nonché dall’ambizioso Arsenal il proletario basco dalla carriera agonistica assai modesta, è uscito scottato preferendo tornare in Spagna dove, ai comandi del sottomarino giallo, è tornata a dominare nel giardino di casa dell’EL e poi si è accasato si nella sfarzosa Premier ma in un club dalle modeste ambizioni come l’Aston Villa in cui ha potuto lavorare senza grandi riflettori puntati e dopo il settimo posto del primo anno (subentrando al grande centrocampista Gerrard) in questa annata ha cambiato marcia ponendosi da subito nei quartieri alti di una classifica non proprio agevole da scalare. Ma ormai si è capito che il nativo di Hondirrabia, all’estremo lembo dei Paesi Baschi, preferisca il ruolo di costruttore di giocatori emergenti a quello di gestore di campioni affermati e che riesca ad offrire il meglio quando le attese sono poche ed i risultati fioccano. Lo attende il ritorno nel massimo torneo continentale dove nel 2017 subì coi parigini uno dei più grandi rovesci della storia del calcio con una rovinosa sconfitta al Camp Nou per 6-1 dopo l’illusoria vittoria per 4-0 allo Stadio dei Principi.
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