Intervista a Manuel Battistini, capitano dell’A.C. Virtus Acquaviva
di Armando Borrelli
Prima del doppio incontro valevole per il Primo Turno Eliminatorio per l’accesso al Girone Unico della prossima UEFA Champions League, la redazione di euro-challenge.eu ha intervistato Manuel Battistini, capitano dell’A.C. Virtus Acquaviva – squadra vincitrice del campionato di San Marino nella passata stagione – che sarà impegnata in una difficile quanto affascinante sfida alla Fotbal Club FCSB, denominato fino al 2017 come FC Steaua Bucarest, con match di andata in programma il 9 luglio alle ore 21 al “San Marino Stadium” e ritorno esattamente una settimana più tardi sul manto erboso dell'”l’Arena Națională” di Bucarest.
Chi è Manuel Battistini? Come nasce come calciatore?
“Nasco come calciatore in Italia, con tre stagioni in Eccellenza tra Cattolica,
Sammaurese e Coriano, poi, dopo una stagione a San Marino e una breve
esperienza in Serie D al Bellaria, ho fatto gli ultimi 5/6 anni qui a San Marino. Sono un terzino destro che può giocare anche a centrocampo”.
Debutto a 19 anni in nazionale e 46 presenze finora, ti sei posto un
obiettivo?
“L’obiettivo è sicuramente quello di tornare a vincere una partita dopo tanto tempo (San Marino non vince dall’1-0 in amichevole sul Lichtenstein del 28 aprile 2004, ossia da 140 match, ndr) e vorremmo cercare di farlo durante la prossima Nations League”.
Chi sono i calciatori che ti hanno colpito maggiormente per averli sfidati in Nations League o nelle qualificazioni per Mondiali o Europei?
“Hazard e Sterling per me sono stati inaffrontabili in campo”.
Come descriveresti il contesto del campionato di San Marino?
“Secondo me il campionato di San Marino è di un livello che va tra una bassa Serie D, come valore delle prime cinque squadre del campionato, e un’Eccellenza italiana. Noi ci alleniamo di sera, tre volte a settimana, perché circa il 70% dei calciatori ha un altro lavoro e dunque allenarsi prima delle 17 per molti sarebbe impossibile”.
Il rapporto con la Virtus Acquaviva, in rosa dal 2020/21, e il percorso di crescita Virtus Acquaviva: 22/23 vittoria della Coppa Titano, poi nel 23/24 SuperCoppa di San Marino e primo storico campionato vinto, prima della finale di Coppa Titano persa ai calci di rigori contro La Fiorita, c’è un po’ di rimpianto per la mancata doppietta nel finale della passata stagione?
“Sarebbe stato bello chiudere con una doppietta ed è un rimpianto. Sapevamo che sarebbe stato difficile, perché, per come sono strutturati campionato e Coppa Titano negli ultimi due anni, chi vince il campionato non disputa i playoff (che determinano le qualificate al Primo Turno preliminare di UEFA Conference League, ndr) e resta fermo praticamente un mese, mentre le altre squadre continuano a giocare.
Siamo però contenti del percorso di crescita iniziato nel 2020: ci eravamo
prefissati di vincere qualcosa o andare nei playoff entro tre anni e abbiamo raggiunto l’obiettivo con la prima Coppa Titano di due stagioni fa. In campionato abbiamo vinto con due punti di vantaggio dopo aver lottato contro La Fiorita che ha fatto una stagione importante e come differenza reti era anche in una situazione migliore rispetto a noi, poi loro ci hanno battuto in finale di Coppa Titano ai rigori”.
Ci avviciniamo al preliminare della Champions League contro la Steaua Bucarest, squadra che ha vinto la competizione quando aveva ancora il nome di “Coppa dei Campioni” nella stagione 1985/86. Hai seguito il sorteggio con il resto della squadra? Sei contento di com’è andato?
“Non siamo riusciti a seguire il sorteggio tutti insieme ma ognuno come poteva, ma siamo stati contenti di andare ad affrontare una squadra come la Steaua perché si tratterà di un’esperienza meravigliosa, soprattutto per il fatto di andare a giocare nel loro stadio (l’Arena Națională da 55.600 posti a sedere, ndr) che è veramente stupendo. Sappiamo a cosa andiamo incontro, soprattutto io e altri che come me giocano in nazionale, e non sarà facile. La squadra però in questi anni ha dimostrato di sapersi comportare bene anche nelle difficoltà e l’affrontiamo a testa alta”.
Hai già giocato contro qualcuno della Steaua Bucarest, che potrebbe avere alcuni giocatori non disponibili in quanto attualmente impegnati negli Europei?
“Non mi sembra di aver affrontato nessuno di loro nelle qualificazioni con la Nazionale. Loro hanno quattro giocatori all’Europeo che sicuramente non ci saranno per la prima partita ma potrebbero essere convocati per il ritorno. Quando incontri squadre di questo livello, tra gli undici titolari e i giocatori che entrano dalla panchina c’è poca differenza, con la difficoltà che rimane praticamente la medesima”.
Che sensazioni proverai a scendere in campo da capitano e sentire la
musichetta della Champions League?
“L’emozione sarà incredibile e da capitano secondo me è raddoppiata. Ci godiamo questa magnifica esperienza e sono contento per i miei compagni di squadra: qualcuno non ha mai vissuto qualcosa di simile e ce la godiamo fino in fondo”.
Dovessi segnalarci un tuo compagno da tenere d’occhio, chi indicheresti?
“Ti dico tre nomi: Simone Benincasa (centravanti classe 2001, con 17 gol
realizzati in 33 partite nella stagione 23/24, ndr), Nicolò Vallocchia (centrocampista centrale classe 2004, aggregatosi in rosa a gennaio, ndr) e Alessandro Pecci (attaccante esterno destro del 2001 con esperienze passate in Serie D italiana con le maglie di Rimini e Borgosesia, ndr), che sono giocatori forti, giovani e senz’altro da tenere d’occhio. Poi ci sono altri giocatori importanti ma non sono all’inizio della loro carriera come chi ho indicato”.
Obiettivi futuri, personali e di squadra?
“Come squadra, vorremmo riproporre il tipo di classifica che abbiamo ottenuto quest’anno anche nella prossima stagione, poi vincere è difficile in tutti i campionati. La testa però deve essere quella di vincerle tutte, affrontandole partita dopo partita, poi la classifica ci dirà dove siamo arrivati. Dal punto di vista personale, fare qualche gol e assist in più sicuramente non farebbe male, ma comunque sono un difensore e quello rimane il mio primo obiettivo, a segnare e fare gli assist ci sono anche gli attaccanti”.