
I dirigenti di Milan, Juve e Atalanta hanno disdetto il viaggio in Canton Vaud che avevano, ottimisticamente, programmato. Solo il club nerazzurro, campione d’Italia in carica, ha oggi conosciuto i suoi prossimi avversari. Fino alla finale dell’Allianz Arena, che per gli uomini di Inzaghi si annuncia di difficile conquista malgrado il promettente sorteggio. In ogni caso consigliamo di non prenotare l’albergo troppo presto. Lo sfacelo del calcio italiano è sotto gli occhi di tutti e, dopo la figura barbina della nazionale agli Europei, consolida un messaggio che vorremmo arrivasse in tutto il suo clamore al caro presidente federale. Che ha ritenuto di confermarsi alla guida di un movimento così male in arnese, giusto per festeggiare i suoi giovanili 73 anni che compirà il prossimo ottobre.
Gli esegeti del ranking, che si erano innamorati di questo meccanismo diabolico, ma assennato, per definire i valori del football continentale, solo perché l’anno scorso aveva beneficiato il nostro Paese di un club in più ( toccato al più che meritevole Bologna di un ancor grande Thiago) quest’anno avevano ingenuamente immaginato che i miracoli potessero accadere con una sospetta frequenza. Al contrario, visto gli ultimi esiti, quest’anno il nostro “valore” calcistico potrebbe calare drammaticamente e se le cose dovessero ulteriormente precipitare, potremmo chiudere la stagione non secondi ma addirittura quinti, erodendo così anche il “valore” quinquennale che è poi quello che ci garantisce le quattro piazze, che non sono assegnate per diritto divino ma semplicemente ai primi quattro Paesi di questo “secondo” ranking che considera risultati quinquennali. Ora con lo stato comatoso del nostro movimento, e con le buone performance annuali di Spagna ( ancora sei squadre in lizza di cui tre in Champions) ma anche della Francia, dei sorprendenti Olanda, Portogallo e Belgio ( che hanno ovviamente molte squadre in meno iscritte e quindi dividono i punti acquisiti con un numeratore più basso).
Molte partite ancora mancano per arrivare alle finali delle tre competizioni ma già si può prevedere come andrà a finirà questa cervellotica corsa : l’Inghilterra fa gara a se e dopo la distrazione dell’anno scorso arriverà ben primo ( e conquisterà almeno una coppa ma probabilmente un paio), la Spagna ha oggi il 90% di possibilità di strappare il quinto pass in Champions che aprirà scenari interessanti in un torneo nazionale in cui le tre grandi smorzano la competizione, Italia, Germania e Olanda ( con quattro squadre ancora in lizza di cui 2 in Champions e solo 6 iscritte) si disputeranno terza, quarta e quinta piazza con possibili inserimenti di Belgio e Portogallo che hanno solo 5 iscritte. Questo è il catalogo, direbbe Leporello, anche perché poco ci fidiamo delle nostre qualificate ai quarti. L’Inter, l’unica giustamente a rappresentarci nella massima competizione perché forse l’unica con una rosa all’altezza ( l’Atalanta avrebbe avuto anch’essa le risorse ma è stata eliminata dai troppi infortuni), sta vivendo un anno difficile, forse l’ultima dell’era Inzaghi. Con un piede in tre competizioni, come da pronostici e da obblighi di monte ingaggi, quest’anno la beneamata fa un enorme fatica a spostarsi, come un pachiderma che cerchi vanamente di correre e rischia seriamente di concludere l’anno a zeri tituli o conquistando al più quel titulino che caratterizza il suo tecnico. La Roma, che dovrebbero erigere un piccolo monumento a Sir Claudio seduta stante, avrà grossi problemi con Nico e suoi fratelli, che ormai pensano in chiave Champions per l’orgoglio di un territorio bellissimo. La Lazio del bravissimo Baroni è forse l’unico club italico ad essere andato oltre le previsioni, a tutto merito anche di Lotito e Fabiani e potrebbe fare lunga strada in una competizione che però annovera squadra più forti come le solite inglesi e la spagnola di cui dicevamo sopra. Infine nella coppetta rionale, la solita viola può certo raggiungere la solita finale che però Enzino Maresca ha già prenotato da tempo. La speranza italiana è forse proprio che Inghilterra e Spagna spadroneggino conquistando tutte le finali o quasi e che quindi il nostro attuale terzo posto venga conquistato più per lo strapotere di questi due movimenti che per nostro effettivo merito. Migliori le prospettivi per i tecnici italiani invece che sono i favoriti nella conquista della competizione in Champions e in Conference e grandi outsider nella coppa di mezzo col bravissimo Farioli che l’anno prossimo riproporre il mitico club di Amsterdam nel torneo che gli spetta di diritto dai tempi di Re Johan.